Islanda 2011

DOVE LA TERRA FUMA…

Informazioni:

Valuta (al momento del viaggio): 1 euro = 166 corone (ISK)             1 corona = 0,006 euro

Compagnia aerea: Germanwings

Durata: 15 gg

 

DIARIO DI VIAGGIO

 Domenica 14/08/2011           

Partenza da Ancona alle 11:07 con un Intercity. Il treno è pieno e nella carrozza fa molto caldo: so già che lo rimpiangeremo ben presto… Dopo circa 5 ore arriviamo a Milano centrale (16:10) e riusciamo a pelo a prendere il treno delle 16: 25 per l’aeroporto. Alle 17:20 arriviamo a Malpensa.

Sistemiamo dentro due sacchi gli zaini da imbarcare in modo da evitare spiacevoli sorprese all’arrivo ma anche di spendere 10 euro inutilmente per far incelofanare lo zaino all’aeroporto.  Questa volta ,infatti, dovendo portare tenda e tutto il materiale per il campeggio e il trekking, siamo costretti a imbarcare gli zaini. Così 2 ne imbarchiamo e 2 più piccoli li portiamo come bagaglio a mano.

Facciamo il check-in e poi il controllo dei bagagli, dove c’è una fila lunghissima…

Ci compriamo un panino da mangiare per cena e 2 gelati.

L’aereo parte alle ore 20. Voliamo con la Germanwings, una compagnia low-cost tedesca. Dopo 1h20 facciamo scalo a Colonia dove dobbiamo prendere anche i biglietti. Faccio giusto in tempo a comprare una bottiglia di vino al duty free (prevedo che in Islanda costerà tantissimo) e alle 22:30 circa ripartiamo. Dopo 3h e 1/2 di volo arriviamo all’aeroporto di Keflavik di Reykjavik. Facciamo il biglietto per il flybus (1950 corone a persona) e aspettiamo l’autobus.

Il freddo islandese si fa subito sentire e siamo costretti a metterci subito la giacca pesante.

Con l’autobus partiamo verso l’1 di notte (qui siamo 2 ore indietro rispetto all’Italia) e dopo un’oretta arriviamo alla stazione degli autobus dove ci è venuto a prendere il proprietario della Aurora Guesthouse (15.500 per notte con colazione). La camera è semplice e spartana ma si sta bene e il bagno è in comune con le altre camere. C’è anche una cucina e un frigo.

 

Lunedì 15/08/2011

Ci svegliamo alle 7.30 dopo davvero pochissime ore di sonno.

Ci prepariamo e andiamo a fare colazione. È a buffet e c’è parecchia roba. Riusciamo anche a farci i panini per pranzo.

Alle 8.30 ci passa a prendere il pulmino della Reykjavik Escursion e andiamo al terminal degli autobus dove alle 9 partiamo per l’escursione, prenotata online, al Golden Circle (Gullfos e Geysir).

Il paesaggio che si vede dal pullman è strano, quasi lunare. Ogni tanto appare qua e là del fume che esce dalla terra ci sono hot springs praticamente ovunque.

Per primo ci fermiamo a Skalholt dove c’è una chiesa che un tempo è stato un importante centro religioso. Poi continuiamo per la strada e, visto il bel tempo (è uscito il sole…), ci fermiamo a vedere una piccola ma bella cascata dove ci doveva essere un allevamento di salmoni.

Proseguiamo per la famosa cascata di Gullfoss. Ha due salti, il primo di 11 m e il secondo più grosso di 22 m. Il vapore acqueo ci bagna tutti. Ci fermiamo in una panchina a mangiare i panini preparati a colazione.

Dopo risaliamo sul bus e andiamo a Geysir. L’omonimo Geysir (da cui hanno preso i nomi i gayser) è inattivo da anni ma in compenso c’è Strokkur, il geyser più affidabile del mondo, che ogni 6 minuti circa fa zampillare l’acqua fino a 15-30 m.4-Strokkur (1)

Rimaniamo nella zona per 1 ora a 1/2 . prima di ripartire ci prendiamo un caffè nel bar-ristorante presente lì.

Sulla strada del ritorno ci fermiamo a Pingvellir, parco nazionale in cui si trova la spaccatura causata dalle due zolle tettoniche, quella nord-americana e quella europea.

Ci fermiamo a fare due passi in mezzo alla fenditura.

Rientriamo a Reykjavik intorno alle 17. Ci facciamo lasciare in centro. Prima andiamo a ritirare i soldi, poi andiamo in un centro informazioni a prenotare il bus da Porsmork a Reykjavik. Ci fermiamo in un supermercato e prendiamo da mangiare per la sera e qualcosa per i prossimi giorni.

Facciamo un altro giretto, passiamo davanti alla chiesa in cemento chiamata Grimskirkja e poi torniamo in hotel, che si trova li vicino.

Prepariamo gli zaini per i prossimi giorni che si rivelano pesantissimi e poi cuciniamo la nostra cena. Una zuppa ai funghi già pronta e una bistecca di vitellone (molto buona). Dopo una doccia, alle 22 siamo già sotto le coperte a ronfare, mentre fuori c’è ancora luce.

 

Martedì 16/08/2011

La mattina ci svegliamo alle 7. Ci prepariamo e andiamo a fare colazione.

Ci prepariamo anche qualche panino e prendiamo 2 uova per pranzo.

Alle 7:50 ci incamminiamo verso il terminal degli autobus che è veramente vicino (5-6 min a piedi). Alle 8:30 parte il nostro autobus (compagnia Sterna) per Skaftafell.

Lungo il tragitto fa alcune fermate in diversi paesi tra cui Skogar (dove c’è una splendida cascata chiamata Skogarfoss) e a vedere un’altra cascata in una deviazione.7-Skogafoss (2)

Ci fermiamo più di ½ ora anche a Vik dove pranziamo e andiamo a fare un po’ di spesa.

È l’ultimo supermercato che troviamo prima di Skaftafell. Alle 14:30 arriviamo. è più caldo di quanto immaginassi. Montiamo la tenda e pois, sistemati gli zaini, andiamo a fare 2 passi. Camminiamo 1h1/2 in totale fino ad arrivare al ghiacciaio Skaftafelljokul, bello. Si vede molto bene la morena. È tuttto nero dalla sabbia e dal sedimento che il ghiacciaio si porta dietro. C’è anche un lago con gli iceberg. Facciamo 2 passi lì intorno e poi torniamo al campeggio. Piove…..

Prendiamo una tazza di cioccolata calda al Visitor centre e guardiamo un filmato sull’eruzione del 1996 in modo da poterci scaldare un po’. Poi prendiamo la roba da mangiare e ci avviamo sotto l’unica tettoia presente nel campeggio. arrivati facciamo la triste scoperta: le bombole del gas che abbiamo comprato non vanno bene per il nostro fornelletto. La fortuna però ci assiste. Infatti, il caso vuole che una coppia di ragazzi francesi che si trova lì a mangiare come noi ha il tipo di fornello che servirebbe per la nostra bombola e non hanno bombole. Quindi riusciamo a mangiare la nostra cena. Abbiamo gli avanzi di ieri e quindi mangiamo di nuovo una zuppa di funghi e una fettina di carne a testa.

Finito di mangiare ci prepariamo per andare a letto anche se sono solo le 22:30. Siamo costretti a mettere gli zaini dentro delle buste della spazzatura fuori dalla tenda, nella veranda.

 

Mercoledì 17/08/2011

Ci svegliamo verso le 7:30. Ci prepariamo e andiamo al visitor centre a prenderci un caffè e ci mangiamo il pane con le marmellatine prese nella guesthose di Reykjavik.

Alle 9:15 partiamo per il trekking. Arriviamo alla prima cascata dopo poco e dopo circa 45 minuti arriviamo alla famosa cascata di Svartifoss circondata da colonne di basalto.

Continuiamo il sentiero provando a vedere se riusciamo a finire il giro che arriverebbe fino al ghiacciaio. Piove e c’è nebbia. Dopo circa 2h che camminiamo e non vediamo praticamente nulla ci ciò che abbiamo intorno decidiamo di tornare indietro. Alle 13:15 siamo di nuovo al visitor centre. Pranziamo con pane, prosciutto e parmigiano.

Alle 14 prendiamo l’autobus per Jokulsarlon, il lago ghiacciato. Ci fermiamo in una stazione di rifornimento per cercare la nostra bombola Campingaz ma non la troviamo.

Alle 14:45 arriviamo al lago. E’ freddo ma non piove. E’ uno spettacolo stupendo. Decine di iceberg galleggiano nell’acqua del lago e qualcuno “corre” verso il mare. C’è anche qualche foca!!! Che bello!!!

Ci so13-Jokulsarlon (1)no escursioni che ti portano con la barca (mezzo anfibio) a fare un giro nel lago oppure che organizzano camminate sul ghiacciaio.

Facciamo 2 passi fino al ponte e poi fino al mare. Ci sono anche gli stercorari, uccelli piuttosto grossi che si dice possano infastidire.

Prima di tornare indietro ci fermiamo a prendere una cioccolata calda.

Alle 16:45 riparte l’autobus e alle 17:30 siamo di nuovo in campeggio. Ci sistemiamo un po’ e io provo a caricare la macchina fotografica in bagno ma riesco solo per pochi minuti perché in teoria non si potrebbe e bisognerebbe portare alla reception e pagare 200 ISK.

Arrivata l’ora di cena, fortunatamente riusciamo a trovare anche questa sera qualcuno che ci presta il fornello per la nostra bombola.

Ci prepariamo una polenta ai funghi (di quelle già pronte) e alle 20:30 circa andiamo a letto.

 

Giovedì 18/08/2011 

Ci svegliamo alle 6:30, disfiamo la tenda e prepariamo gli zaini. Alle 8 parte il pullman (4×4) diretto a Landmannalaugar. In pullman facciamo colazione: io con yogurt e muffin e Ale con succo e water. Ci fermiamo per una pausa da un benzinaio e finalmente troviamo la nostra bombola. Per la strada sale un gruppo di persone pieni di bagagli.

Alle 13 circa arriviamo a Landmannalaugar. La I tappa (12 km – dislivello di 470 m) arriva al rifugio di Hrafntinnusker.

Piove e il cielo è tutto coperto. Pranziamo (tonno in scatola e pane) sotto una delle tende adibite per mangiare all’inizio del sentiero e alle 14:15, dopo esserci segnati nel libro del trekking, ci mettiamo in cammino per il famoso “Laugavegurinn”. Sono emozionatissima!!!

Per la prima parte piove a tratti e siamo costretti ad indossare i pantaloni antipioggia. Il paesaggio è bellissimo, non oso immaginare cosa sarebbe stato con il sole. Colline arancio-marroni ammorbidite da ghiacciai qua e là.17-II giorno trekking (22)

Continua a piovere anche se fortunatamente non è freddo.

Attraversiamo a piedi diversi ghiacciai.

Nell’ultimo tratto inizio a sentire la schiena dolorante. Alle 18:30 arriviamo al rifugio.

Anche se avevamo prenotato 2 gg fa per telefono, al tipo del rifugio non risulta la nostra prenotazione ma per fortuna ha 2 posti letto. Siamo al II piano, insieme ad altre 20 persone, in una immensa sala dove ci sono tanti materassini per terra. Ci sistemiamo e andiamo a preparaci da mangiare: cous cous con verdure. Andiamo a letto più tardi del solito, sono le 22:00.

N.B: Dal rifugio si può proseguire per le cave di ghiaccio con una camminata di 1,5 km ma noi non riusciamo a causa del maltempo.

 

Venerdì 19/08/2011

Ci svegliamo alle 7:30 a causa della confusione degli altri. Ci sistemiamo e andiamo a fare colazione con il nostro Nescafé e biscotti. Alle 9:45 circa, immersi da una fitta nebbia, partiamo. Il tempo decisamente non è dei migliori. Piove e c’è vento.

Continua il paesaggio di colline rosso-arancione solcate dai ghiacciai, qua e là qualche fumarola fino a quando non discendiamo la montagna e il paesaggio cambia completamente. 17-II giorno trekking (28)Tutto diventa verde: dolci colline verdi solcate armoniosamente dai ghiacciai. Finito di scendere arriva il momento di guarda il primo fiume. Ci cambiamo le scarpe e affrontiamo l’acqua gelata.

17-II giorno trekking (27)

 

Poco dopo intravediamo il rifugio di Alftavan (12 km e dislivello di 490 m), che si trova vicino ad un grosso lago: l’ambiente è quasi fiabesco. Alle 14:15 arriviamo al rifugio. Piove di nuovo.

Ci accomodiamo nel rifugio verse insieme ad altre 30 persone. Ci sono 8 letti a castello, ciascuno da 1 piazza e ½ dove ci si dorme in 2. C’è anche la cucina.

17-II giorno trekking (35)

Pranziamo con i noodles e i panini che ci siamo preparati questa mattina. Poi andiamo a riposarci un po’. Dopo facciamo una doccetta (100 ISK) anche se l’ambiente è freddissimo.

Dopo qualche partita a carte e 2 passi fino al lago prepariamo la cena: orecchiette con i broccoli già pronte. Poco dopo andiamo a dormire.

 

Sabato 20/08/2011   

Ci svegliamo alle 7. Le montagne intorno sono innevate. Colazione e prepariamo i panini.

Alle 8:45-9 partiamo. Oggi ci attendono diversi guadi. Il tempo per fortuna è buono.

Dopo circa 1h di cammino arriviamo al primo fiume (e quindi guado) d18-III giorno trekking (10)ella giornata. È più largo di quello di ieri ma non tanto profondo. Poco dopo arriviamo al II fiume. Questo è più profondo: l’acqua, freddissima, arriva al ginocchio e la corrente è molto forte. Da qui in poi la strada si fa pianeggiante e man a mano iniziamo a passare in mezzo ad una sorta di “landa desolata”. Sabbia nera e intorno colline verdi di muschio.

Si cammina solo in pianura. Ci fermiamo a mangiare i panini con il prosciutto e formaggio che ci siamo preparati questa mattina. Dopo circa 4h1/2-5h arriviamo al rifugio Emstrur (15 km;  dislivello di 40 m).

La stanza dove siamo ospita 10 letti a una piazza e 1/2. Più o meno siamo sempre le stesse persone.

Ci facciamo una doccia anche se ha qualche problema e prima di riuscire a farla partire ci prendiamo un sacco di freddo. Dopo ci riposiamo un po’ e poi giochiamo a carte. Per cena ci prepariamo pasta e fagioli già pronta. Buona.

Dopo cena facciamo 2 parole con un ragazzo islandese e giochiamo ancora un pochino a carte. Poi andiamo a letto.

 

Domenica 21/08/2011

Come gli altri giorni ci svegliamo verso le 7:15. Ci prepariamo e facciamo colazione. Abbiamo praticamente finito tutte le nostre provviste alimentari….Alle 9 ci incamminiamo verso Thorsmork (15 km; dislivello di 300 m), ultima tappa del nostro trekking. Il tempo sembra buono e c’è anche il sole. Finalmente!!!!

Nella prima parte si passa attraverso un paesaggio un po’ brullo. Poi si arriva a un canyon dove scorre un fiume impetuoso. Per superarlo si passa per un breve tratto in cui bisogna aiutarsi con una corda per scendere e poi bisogna attraversare un ponte.19-IV giorno trekking (8)

Proseguendo il cammino la vista si fa via via più interessante. Da una parte si staglia il ghiacciaio e dall’altra colline e montagne verdi. In lontananza di riesce ad intravedere anche qualcuna delle montagne rosse. Sotto di noi una splendida vallata solcata da fiume e canyon.

Pranziamo con panini al salmone.

Poi si arriva all’ultimo fiume da guadare, che si rivela probabilmente il peggiore dei 4. La corrente è molto forte e l’acqua non trasparente non permette di vedere dove appoggiare i piedi. Dopo il guado ci si addentra nel bosco di betulle nane e il paesaggio cambia completamente.

Verso le 15 arriviamo al rifugio di Thorsmork. Questo posto è completamente diverso da quello che ci aspettavamo dopo aver letto la guida. C’è solo un rifugio, il nostro, ai margini di un intreccio infinito di fiumiciattoli e di fronte a noi si stagliano 3 immensi ghiacciai (tra qui quello in cui c’è stata l’eruzione lo scorso anno).

A circa 1 km di distanza si intravede il rifugio Basur.

L’altro rifugio ancora, quello più stile “villaggio turistico” si trova a circa 3 km di distanza e non si riesce a vedere da dove siamo.

Compriamo un pacchetto di biscotti e una tavoletta di cioccolata nel negozietto del rifugio per la modica cifra di 10 euro… Poi andiamo a fare 2 passi per arrivare di fronte ad uno dei ghiacciai.

Ci laviamo un po’ di roba e mettiamo a stendere la tenda per evitare che prenda cattivo odore.

Giochiamo a carte e verso le 19:45 ci prepariamo la cena. Arrivano 2 ragazzi italiani (Mauro ed Elisa) e passiamo la cena a parlare con loro.

Alle 22:30 andiamo a letto.

 

Lunedì 22/08/2011

Ci alziamo alle 6:15-6:20 insieme agli altri ragazzi che dormivano in camera con noi. Per fortuna dobbiamo prendere tuti lo stesso autobus.

Ci prepariamo, facciamo colazione e alle 7:30 ci passa a prendere l’autobus 4×4 (6000 ISK; 37 euro). Piove a dirotto.

20-Thorsmork (10)

Iniziamo a guadare tutti i fiumi. Incredibili. Poi aspettiamo 15 min nel nulla alla formata di Husadalur (il rifugio figo) ma non sale nessuno. Ripartiamo.

Arrivati sulla strada normale siamo costretti a scendere dall’autobus e aspettarne un altro per Reykjavik. Tra tutto arriviamo alla stazione degli autobus alle 11:30. A piedi arriviamo all’hotel a ritirare i bagagli che avevamo lasciato 1 settimana fa.

Poi aspettiamo lo shuttle gratuito che ci viene a prendere per andare a ritirare l’auto noleggiata, tramite e-dreams, con la thryfty. La macchina è una Ford un po’ vecchiotta. Più o meno alle 13:30 partiamo con l’auto. Ci fermiamo in un supermercato lì vicino a fare spesa per i prossimi giorni e pranziamo anche con una pita. Verso le 14:20 partiamo. Dopo circa 1h di strada arriviamo a Borganes, un piccolo paese dove ci fermiamo 10 min per fare un giretto a piedi, anche se piove ancora. Non c’è niente di che a parte una specie di museo delle marionette, che però decidiamo di non vedere.

Proseguiamo poi per Stikkisholmur dove arriviamo dopo un’altra ora e ½.

Reykjavik – Stikkisholmur → 172 km

Poco prima di arrivare in paese carichiamo un ragazzo tedesco che sta facendo l’autostop.

Arrivati a Stikkisholmur iniziamo a cercare da dormire, la prima GH che proviamo è piena, poi troviamo posto al Heimagisting Olmu, un B&B. La camera è carina, con il bagno in comune e l’uso cucina.

Lasciamo gli zaini e andiamo a fare un giro fino al porto anche se ancora spiovizzica. Arriviamo fino al faro e poi torniamo in hotel, ci facciamo una bella doccia calda (finalmente!!!) e ci prepariamo la cena: hamburger e purè. Apriamo la bottiglia di vino comprata in aeroporto.

Finito di mangiare guardiamo la tv e poi andiamo a letto.

 

Martedì 23/08/2011

Ci svegliamo alle 7, facciamo colazione e alle 8 usciamo. Facciamo benzina in un self-service (il funzionamento di questi è un po’ particolare) e alle 8:30 saliamo sul traghetto che ci porterà fino ai fiordi occidentali (costo: 3850 ISK a persona e 3850 ISK per auto).. Partiamo alle 9. Durante il tragitto vediamo un gruppo di piccoli delfini neri (focene) che saltano vicino alla nave.

Facciamo tappa all’isola di Flatey e alle 11:30 circa arriviamo a Brianslekur.

Ci dirigiamo subito verso la penisola di Latrabjarg per vedere le pulcinella di mare. Per i primi km la strada è decente poi dobbiamo fare 45 km di strada sterrata. Non si arriva più…

Una volta arrivati facciamo la triste scoperta: le scogliere sono praticamente desolate, non è rimasto neanche un puffin….solo tante cacche sparse qua e là.4-Arrivo Fiordi occ. e Latrabjarg (7)

Tristi e sconfortati torniamo indietro.

Ci tocca rifare i 45 km di sterrata e poi prendiamo per Bildudalur. Passiamo a Patreksifiordur e poi a Talknafiordur. Qui la guida parla di una vasca di acqua calda e decidiamo di provare a cercarla anche se bisogna fare di nuovo qualche km di strada sterrata.

Ci sono 3 vasche piccole di acqua calda. C’è anche altra gente. Il posto è carino, con vista sul fiordo. C’è il sole ed è anche piuttosto caldo. Facciamo un veloce bagno rilassante. Ci sono anche gli spogliatoi per cambiarsi e 1 doccia. Nel giro di poco tempo si riempie di gente.

Ripartiamo e dopo poco arriviamo al piccolo paese di Bilduldalur. In giro non c’è nessuno. Troviamo un’area attrezzata per campeggiare vicino alla zona portuale e decidiamo di fermarci qui anche se l’area non è presidiata. Nel campeggio ci sono bagni riscaldati con acqua calda (ma non ci sono docce).

Il tempo è buono e non è freddo. Piantiamo la tenda e ci prepariamo da mangiare: cous cous, hamburger per Ale e wurstel con carotine per me, tutto accompagnato dal vino.

C’è solo un altro ragazzo a campeggiare con noi.

Dopo aver mangiato facciamo un giro a piedi e un paio di foto. C’è un museo dei mostri marini ma è ormai chiuso. C’è anche una sorta di bar, anch’esso chiuso. Queste sono le uniche attrattive di questo paesino, oltre a una scuola.

Dopo poco andiamo a letto.

 

Mercoledì 24/08/2011           

Ci alziamo presto, ci prepariamo e facciamo colazione, in macchina. Verso le 8:30 partiamo. Poco dopo essere partiti Ale intravede un soffio in lontananza. Ci fermiamo ad osservare ed effettivamente c’è una balena proprio in mezzo al fiordo. Lasciamo l’auto praticamente in mezzo alla strada (non che sia molto trafficata….qui non ci sono piazzole dove fermarsi e la strada è molto stretta) e corriamo verso il mare. La balena sbuffa 4.5 volte di seguito e poi inarca il dorso, fa vedere la coda e si inabissa per qualche minuto. La teniamo sotto osservazione per un po’, estasiati. Poco dopo, più lontano, ne vediamo un’altra. Riprendiamo la macchina e ci avviciniamo di più a questo. Rimaniamo un po’ fermi a guardarla.

Probabilmente sono 2 balenottere di Minke, anche se la certezza non l’avremo mai.

Felici, risaliamo in auto e proseguiamo per la strada.

Per un lungo tratto dobbiamo affrontare la strada sterrata. Dopo circa 1h ci fermiamo alla cascata di Dinjardi e facciamo il breve sentiero che parte dal parcheggio e si arriva in un punto dove si riesce a vedere bene.

Proseguiamo sullo sterrato fino a Tingeiry e poi ricomincia la strada asfaltata. Prima di Isafjordur c’è un lungo tunnel che collega la città ai 2 piccoli paesi di Sudereyri e Flateyr. Prendiamo per Sudereyri, un piccolo paese di 350 abitanti famoso per le industrie di lavorazione del pesce.

Il tunnel per arrivarci è piuttosto lungo e un po’ claustrofobico.

Arrivati, facciamo un giro a in paese e prendiamo info per la visita a una delle industrie. Troviamo posto da ….. e andiamo a fare il giro all’interno, dove ci danno in dotazione cuffietta, camice e copri scarpe per l’igiene.

È incredibile la quantità di pesce, soprattutto cod, haddock, rane pescatrici e pesci lupo. Alcune macchine spellano il pesce e gli tolgono la lisca (che vengono comunque usate per produrre farina di pesce). Poi i vari pezzi puliti arrivano a delle ragazze che lo tagliano ancora, eliminando gli ultimi residui e dandogli la forma di filetti. I vari pezzi vengono congelati in abbattitore per 1h a -30°C e poi sono pronti per essere spediti.

Verso le 15 ripartiamo e raggiungiamo la vicina Isafjordur. Parcheggiamo e facciamo un giretto a piedi. Poi andiamo al museo del Folklore dei fiordi occidentali dove ci sono diversi reperti sulla pesca di un tempo. Alle 17 decidiamo di riprendere la strada per avvantaggiarci un po’ per domani. Facciamo spesa e benzina. Nel tragitto ci fermiamo in un belvedere a guardare le foche. Proprio sul ciglio della strada troviamo un tavolino con sopra una scatola con dei binocoli ad uso gratuito e una marmellata di mirtilli in vendita a 1000 ISK. La prendiamo lasciando i soldi in una scatoletta chiusa con un lucchetto.

Dopo circa 1h ½ di strada ci fermiamo nell’unico posto per dormire lungo la strada, l’hotel Reykjares. Il posto è veramente squallido, un grosso edificio bianco stile hotel anni 70-80 che offre camere doppie dove si può dormire con l’uso del proprio sacco a pelo. Alcuni ragazzi campeggiano di fuori con tenda: non sapevamo ci fosse anche questa possibilità…

Non c’è l’uso della cucina ma c’è una enorme piscina scoperta di 50 m con acqua calda. Mangiamo in camera le uniche cose fredde che abbiamo: tonno e fagioli….

Giochiamo un po’ a carte e poi, stanchi, andiamo a letto.

 

Giovedì 25/08/2011

Ci svegliamo alle 7, andiamo a fare un bagno veloce in piscina e poi colazione. Poi ci mettiamo in macchina, ci attende parecchia strada da fare.

Risaliamo e ridiscendiamo diversi fiordi, in qualche tratto troviamo anche la strada sterrata, fino a che non ci ricongiungiamo con la n.1, la strada che percorre tutto il perimetro dell’isola.15-x la strada (3)

Ci fermiamo in una piccola stazione di rifornimento per pranzo. Ale si prepara i noodles e io un panino con prosciutto.

Poi ripartiamo e verso le 15:30 arriviamo ad Akureyri. Piove. Chiamiamo all’agenzia di whale watching di Husavik per sapere se è il caso di andare a fare il tour delle 17 ma ci dicono che è molto ventoso e di prenotarci per domani.

Andiamo al grande centro informazioni vicino al porto e chiediamo qualche itinerario vicino al lago Mivatn e al cratere Krafla.

Poi iniziamo a cercare un posto per dormire. Questi giorni è piuttosto freddo e quindi preferiamo evitare il campeggio. Di notte arriverà a 0-2°C (di mattina sono circa 4°C mentre di giorno la temperatura arriva fino a 8-9°C).

Dopo diversi tentativi troviamo posto ala Guesthouse Akurinn in una camerata con 5 letti.

C’è anche una cucina e una sala da pranzo a disposizione che si trovano nell’edificio principale.

Lasciamo la roba in camera e andiamo a fare spesa al Bonus. Poi lasciamo l’auto davanti all’hotel (qui in centro ci vuole il disco orario) e a piedi andiamo a fare due passi in centro. Lungo la strada ci fermiamo da Vin Budin a comprare una bottiglia di vino.

Il centro è piccolo e carino. Ci sono alcuni negozi, ristoranti e caffè. Andiamo a vedere la chiesa che è stata progettata dall’architetto che ha fatto anche quella di Reykjavik. Questa però è più carina e più piccola.

Torniamo in hotel e ci prepariamo la cena. Fettine di vitellone (le stesse del primo giorno a Reykjavik), purè e vino. Laviamo i piatti e facciamo una partita a carte. Nel frattempo conosciamo un italiano che dormi in camera noi. Sta girando in autostop e ci racconta che ha perso la tenda e non l’ha più ritrovata…che strano, in questo paese coì tranquillo non lo diresti proprio.

Poco dopo andiamo a dormire.

 

Venerdì 26/08/2011 

Ci svegliamo alle 7, facciamo gli zaini e prepariamo tutta la roba e poi facciamo colazione.

Alle 8 siamo in auto diretti a Husavik, dove arriviamo dopo circa 1h.

Andiamo a dare un’occhiata al Museo delle balene (carino) e alle 9:50 ci imbarchiamo nella grande barca di legno della North Sailing che ci porterà a vedere le balene, forse….

Il tempo è buono e c’è una buona visibilità, anche se il mare non è proprio piatto e c’è un po’ di onda lunga.

Ci fanno indossare una tuta impermeabile (tipo tuta da sci) e partiamo. E’ parecchio freddo.

La fase di avvistamento comincia praticamente da subito,  non appena si esce dal porto. Dopo poco più di mezz’ora raggiungiamo altre imbarcazioni che fanno whale watching e avvistiamo il primo soffio in lontananza.17-Whale Watching a Husavik (9)

E’ una megattera!!! Finalmente, dopo anni che sogno questo momento, ho la possibilità di vedere una megattera dal vivo!!! Ci avviciniamo, o almeno ci si prova, ogni volta che riemerge. Il soffio non sembra fortissimo.

Solo quando la balena rimane per diversi fiati in superficie riusciamo a vederla bene e riusciamo a scorgere anche la grossa pinna pettorale bianche. Che bella!!! Poi inizia a inarcarsi: si vede la pinna dorsale, la schiena e infine la coda e poi sparisce per diversi minuti. Durante queste immersioni percorre parecchia strada e quindi è piuttosto difficile riuscire a intuire dove riemergerà.

La seguiamo per più di un’ora. Poi, verso le 12:15 iniziamo a rientrare verso il porto. Durante il rientro ci servono una tazza di cioccolata calda e una frittella alla cannella (non molto buona…). Alle 12:50 siamo in porto.

Diamo un’occhiata e negozietto di souvenir e poi ci rimettiamo in auto diretti al lago Mivatn.

Arriviamo dopo circa 1 h o poco più e dopo diversi km di strada sterrata (decidiamo infatti di prendere la strada più corta).

Pranziamo con 2 sandwich con frittata ai wurstel preparati ieri sera.

Il paesaggio intorno al lago è bellissimo ma proprio strano: vulcani e crateri spuntano ovunque, appena più lontano la terra fuma (centrale geotermica) e le montagne si tingono di arancione e in lontananza si intravede il ghiacciaio del Vatnajokull. Sembra di essere atterrati su un altro pianeta!!

Scendiamo lungo la riva orientale del lago e, fermata l’auto, arriviamo a piedi a vedere Grjotagià, una fenditura nella crosta terrestre dove è presente una pozza termale con acqua calda.

Facciamo almeno un paio di km a piedi anche se ci accorgiamo che la strada era percorribile anche in auto.

Tornati alla macchina, andiamo all’inconfondibile cratere di Hverfell, un anello di tefrite (cioè materiale di tipo clastico espulso da un vulcano) che domina i campi di lava del Mivatn orientale.

Saliamo in cima al cratere (il mio primo vulcano!!!) e percorriamo il suo perimetro di circa 3 km (il cratere ha un diametro di 1 km).

Durante il giro del vulcano incontriamo niente di meno che i 2 ragazzi italiani (Mauro ed Elisa) conosciuti al rifugio di Thorsmork. Facciamo 2 parole con loro mentre finiamo il giro. Ci salutiamo e ci scambiamo i numeri di telefono.

Seguendo il loro consiglio andiamo al Vogafijos Cafè, un caffè attaccato al caseificio della vicina fattoria, dove prendiamo ½ litro di latte e un semifreddo. Una vetrata permette di vedere le mucche e assistere alla mungitura.

Riprendiamo la strada e andiamo a fare un giro a Dimmuborgir, un gigantesco campo di lava formato da tantissime colonne dalla forma singolare. Seguiamo l’indicazione per il grande circuito, un giro di circa 20 minuti.

Finito il giro decidiamo di tornare verso Akureyri, dove abbiamo prenotato 2 notti in doppia all’ostello. Per la strada ci fermiamo a vedere la bella cascata di Godafoss.

23-Godafoss (1)

Arriviamo in ostello verso le 20. La camera che ci danno sta in una delle cosiddette “summer house”, delle case in legno con 6 posti letto, una cucina, soggiorno e bagno. C’è anche un posto all’aperto con tavolo e ombrellone dove mangiare.

Ci prepariamo subito la cena: un piatto di minestrina calda con crostini di pane tostato e un hamburger, vino e un pezzo di cioccolata come dolce. Andiamo a letto.

 

Sabato 27/08/2011

Ci svegliamo alle 7, facciamo colazione e usciamo subito. Dopo aver fatto benzina partiamo per il lago Mivatn, dove arriviamo dopo 1h abbondante. Ci fermiamo nella parte meridionale dove un breve giro ci porta a camminare in mezzo agli pseudocrateri.

Poi riprendiamo l’auto e ci dirigiamo verso le colline color ocra-arancione di Hverir, dove ci attende un paesaggio incredibile: pozze di fango ribollenti, 26-Hverir (13)soffioni, depositi sulfurei e fumarole.

Decidiamo di seguire il sentiero, un po’ scivoloso (non oso immaginare come possa diventare quando piove), che porta fino alla cima della collina e poi ridiscende dall’altra parte. In tutto ci mettiamo quasi 1h.

26-Hverir (22)

 

Ripartiamo alla volta del Krafla. Prima andiamo al cratere di Stora-viti, al cui interno si è formata una pozza d’acqua azzurro intenso. Facciamo il giro del cratere. Bisogna fare attenzione a dove si mettono i piedi perché in alcuni tratti il terreno può bruciare.

Lì vicino si trova il cratere di Leirhnjukur dove andiamo a fare un breve trekking di 1h45’, bellissimo. Si cammina per infiniti campi di lava, vicino a crateri potenzialmente attivi, passando anche in prossimità della caldera del Krafla. Il paesaggio è sbalorditivo…

28-Krafla (10)

Ritorniamo all’auto che sono ormai le 15, mangiamo il nostro panino con hamburger preparato ieri sera (cattivissimo!!!) e riprendiamo la strada in direzione della cascata Dettifoss (che si trovano all’interno del Vatnajökull National Park) dove arriviamo dopo circa 1h. Per la strada intravediamo il canyon che si può percorrere con un trekking da Asburgi. Sarà per la prossima volta…

Una volta parcheggiata l’auto di deve prendere un sentiero di circa 10-15 minuti. La cascata è imponente, una grandissima quantità di acqua viene letteralmente scaraventata a terra con una potenza impressionante. Purtroppo noi ci troviamo sulla “sponda occidentale”, dove la cascata si vede meno bene. Prima di tornare all’auto prendiamo il sentiero per un’altra cascata che si trova appena più in alto. Sono le Sellfos, due grosse cascate poste una di fronte all’altra.

Torniamo all’auto e facciamo rientro in ostello ad Akureiry, dove arriviamo verso le 19. Ci facciamo una doccia e usciamo. Arriviamo in centro a piedi dopo circa 15 min. Probabilmente in centro c’è in corso una festa perché nella piazza centrale c’è un palco e tutti i posti a sedere sopra delle balle di fieno. Per una via del centro ci sono alcune persone che lavorano il ferro facendo braccialetti e sopramobili vari. Clown e trampolieri girano per le strade della città.

Andiamo a mangiare sushi al ristorante “Kung-Fu”. Prendiamo una zuppa di miso e un piatto misto con 18 pezzi di sushi tra rolls e nigiri e 2 burre. In tutto spendiamo solo 27 euro (in 2), da non crederci!!!

Fuori, nella piazza, c’è un’orrenda sfilata di moda con camerino in un vecchio autobus.

Facciamo un altro giro e andiamo a prenderci una fetta di torta da dividere in una caffetteria lì vicino.

In cielo ci sono decine di lanterne cinesi che volano. Le seguiamo per capire da dove partono e così facendo arriviamo al porto ma ormai non c’è quasi più nessuno che le vende. Nella montagna di fronte al paese numerose luci formano un cuore.

Torniamo in piazza per vedere se qualcuno ha iniziato a cantare, ma c’è solo un gruppetto formato da 3 donne che balla musica orientale. Decidiamo così di tornare in hotel.

 

Domenica 28/08/2011

Ci svegliamo presto, facciamo colazione e, dopo aver rifatto benzina, partiamo. Sono le 8:30. Piove e il tempo non sembra voler migliorare.

Facciamo tutta una tirata fino a Borganes (3h30) dove ci fermiamo per fare un po’ di spesa. Verso le 13:30 arriviamo a Reykjavik (Akureyri – Reykjavik = 390 km). Piove ancora. Parcheggiamo al porto e andiamo a fare un giro al mercato delle pulci (al coperto) che si trova lì di fronte. Vestiti usati, dischi e roba da mangiare (compreso il puffin e lo squalo). Facciamo un giro per il centro di Reykjavik e compriamo qualche souvenir. Verso le 15:30 torniamo all’auto e ci dirigiamo verso Grindavik, un paesino di 2500 abitanti che si trova vicino a Laguna Blu. Andiamo subito al Museo della salatura del pesce anche se abbiamo solo 20 min per vederlo prima che chiude. Poi ci fermiamo a vedere un peschereccio appena rientrato in porto da cui stanno scaricando enormi quantità di pesce. E’ così tanto da riempirci 2 camion.

Poi cerchiamo la Guesthouse Borg (l’unica segnalata nella guida). E’ carina e ha anche un pc con connessione internet a disposizione degli ospiti. Dopo 15 gg abbiamo il primo contatto con il mondo….

Sistemiamo gli zaini per la partenza e poi ci prepariamo la cena. Cous cous, purè e wurstel.

Dopo cena facciamo un giretto a piedi e poi andiamo a dormire.

 

Lunedì 29/08/2011

Ci svegliamo con calma verso le 8:30. Facciamo colazione, ci prepariamo e alle 10 siamo al Laguna Blu. Lì vicino si trova anche una centrale geotermica che rovina un po’ il paesaggio.

Il posto è carino e l’acqua delle varie vasche è molto calda.

Alle 12:15 ci andiamo a preparare. I capelli sono duri come steppa (fortuna che me li ero cosparsi di balsamo prima di entrare in acqua altrimenti non so cosa mi sarei trovata) e fatico tantissimo per riuscire a strecciarli senza strapparmeli tutti.

Alle 13:45 siamo in aeroporto a lasciare l’auto noleggiata. Mangiamo i panini preparati ieri sera e facciamo il check-in.

Purtroppo arrivati al controllo mi accorgo di aver lasciato la marmellata di mirtilli (quella comprata per la strada lungo i fiordi)  nello zaino da portare come bagaglio a mano che con mio grande rammarico viene confiscata….

L’aereo parte in orario alle 17:30. Facciamo scalo e arriviamo a Bologna alle ore 23:40.

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