Itinerario in breve
Amman – Madaba – Monte Nebo – Mar Morto – Wadi Musa (Petra) – Aqaba – Eilat – Gerusalemme – Betlemme – Tiberiade – Nazareth – Haifa – Akko – Cesarea – Tel Aviv
Informazioni:
Compagnia aerea: Alitalia + Egypt Air
Durata: 15 gg
Partecipanti: Elisa e Alessandro
DIARIO DI VIAGGIO
Giovedì 23/12/2010
Prendiamo il treno alle 6:18 da Ancona. Arriviamo a Roma Termini alle 9:30; purtroppo il treno non si ferma alla stazione di Tiburtina e siamo costretti a prendere l’espresso per l’aeroporto (14 euro a testa): una cifra assurda a mio avviso per un treno che collega l’aeroporto della capitale con il centro città!!!
Arrivati in aeroporto, facciamo il check-in. Riusciamo a portare gli zaini come bagaglio a mano, anche se ad Ale glielo fanno pesare (8,9 kg). Mangiamo un panino e facciamo i controlli.
Il volo dovrebbe partire alle 13:45 e invece alla fine partiamo alle 15:10. Voliamo con la Egypt Air. Dopo 3 ore di volo e un pasto a base di noodles e carne di manzo, arriviamo a Il Cairo (orologio 1 h avanti). Aspettiamo parecchio tempo. Poi ci andiamo a fare una birretta in un bar ristorante e alle 22:45 ci imbarcano.
Il volo (sempre Egypt Air) parte in orario alle 23:15 e dura 1h e ½. Ci offrono un sostanzioso spuntino. Arriviamo ad Amman alle 00:50. Siamo sempre 1h avanti rispetto all’Italia.
Ci vengono a prendere all’aeroporto e dopo una ½h siamo in hotel (Palace hotel). Non è proprio come ce lo aspettavamo e la camera è un po’ squallida, oltre che i letti sono separati….ma ci dobbiamo accontentare dato che l’orario non è proprio giusto per protestare.
Stanchi, andiamo a dormire.
Venerdì 24/12/2010
Ci alziamo tardi, verso le 9:30. Facciamo colazione in hotel e, dopo aver sentito un po’ di informazioni sulla macchina a noleggio, usciamo.
Un signore ci ferma per la strada chiedendoci se abbiamo bisogno di aiuto e alla fine ci accompagna per parte della strada.
Andiamo a visitare la Cittadella, che si trova in cima ad una ripida salita. Poi scendiamo e andiamo a vedere il Teatro Romano. Per la strada ci fermiamo a prendere un dolcetto, che si rivela veramente molto buono, in una pasticceria.
Più tardi ci fermiamo a pranzo in una specie di tavola calda che fa pollo arrosto. Appena entrati ci dicono subito che non possiamo rimanere lì e che dobbiamo andare al piano superiore dove ci sono famiglie e donne sole (il piano terra, invece, è riservato ai soli uomini).
Mangiamo un po’ di pollo accompagnato da pane arabo e salse piccanti. 5 JD in tutto.
Poi continuiamo a girare e passiamo davanti alla moschea, dentro il mercato di frutta e verdura e in giro per diversi mercatini. La cosa strana è che qui a comprare e a vendere ci sono solo uomini. Le donne sono molto meno. Finiamo di fare un giro ma purtroppo i negozi sono tutti chiusi (o quasi) perché venerdì è il giorno di festa.
Torniamo in hotel, ci riposiamo un’oretta e poi usciamo per la cena. Andiamo al ristorante Hashem segnalato dalla Lonely Planet, dove praticamente i tavolini sono in mezzo alla viuzza o dentro a un garage.
Si mangia vegetariano: falafel (più o meno grossi), patatine fritte (noi evitiamo) e salsette varie. Il tutto accompagnato da pane arabo e tè, che noi prendiamo alla fine.
Finito di mangiare, anche se già siamo pienissimi, decidiamo di concederci un altro pezzo di dolce, lo stesso preso prima di pranzo. Dovrebbe chiamarsi kunafa. Praticamente è formaggio cremoso fuso con sopra briciole di qualcosa caramellato, il tutto affogato nello sciroppo. Viene servito in porzioni a peso e deve essere mangiato caldo
Facciamo un altro giro per Amman e poi torniamo in hotel.
Per domani, visto che abbiamo avuto qualche problema per trovare una macchina, alla fine optiamo per visita dei castelli nel deserto accompagnati da autista.
Andiamo a letto verso le 22:30.
Sabato 25/12/2010
Ci svegliamo alle 7:00, colazione e alle 8:00 ci passa a prendere la guida. Con noi c’è anche un altro ragazzo, Diego, spagnolo.
Dopo circa 1 ora di macchina arriviamo al primo castello. Ci fanno pagare 1 JD a testa, che comprende anche l’ingresso ai due castelli successivi.
Il primo castello, Qasr Kharana, è un bel castello, completamente restaurato e ben tenuto, nel bel mezzo del deserto.
Poi andiamo a Quasyr Amra, più piccolo e famoso per i suoi affreschi e per un pozzo profondo 25 m.
È poi la volta del Qasr Al Azraq, un forte in basalto.
L’ultimo castello è in ricostruzione e riusciamo a vederne solo alcune parti.
Dato che non è tardi, mentre torniamo in auto ci accordiamo con Diego per provare ad andare a vedere Jerash. Lo chiediamo all’autista e ci dà l’ok. Oggi è Natale e quindi c’è meno traffico perché molti uffici sono chiusi.
Alle 14:15 arriviamo. Facciamo il biglietto (8 JD a testa) e entriamo.
Il sito è imponente. Un arco ci attende all’entrata (l’arco di Adriano). Lì vicino c’è l’ippodromo. Sembra di essere dentro un libro di storia. Tutto è perfettamente conservato. Percorriamo tutto il sito passando per templi, teatri e strade colonnate.
Verso le 16:00 torniamo indietro. Siamo ad Amman verso le 17:30.
Andiamo in hotel, ci facciamo una doccia e poi, affamati, usciamo a mangiare, visto che per pranzo abbiamo mangiato solo due banane che avevamo comprato ieri al mercato.
Andiamo a mangiare al ristorante Il Cairo, non lontano dall’hotel, segnalato fra gli economici della Lonely.
Prendiamo agnello al sugo e melanzane. L’agnello è praticamente sottoforma di salsicce e le melanzane sono tipo la nostra parmigiana, molto unte e condite.
Finito di mangiare torniamo in hotel e io non sto molto bene di stomaco, probabilmente è solo la pesantezza causata dall’agnello.
Guardando la mail scopriamo che la macchina che avevamo noleggiato via internet ci ha dato la conferma mentre noi ne avevamo già prenotata un’altra tramite l’hotel, che alla fine disdiciamo senza problemi.
Domenica 26/12/2010
Sveglia alle 7:00, facciamo colazione e usciamo.
Ci facciamo portare da un taxi nella zona dove si trovano gli auto-noleggio. Discutiamo un po’ con il tipo dell’agenzia e alla fine prendiamo l’auto: una Yaris.
Verso le 9:30 lasciamo Amman e, dopo qualche incertezza, riusciamo a prendere la strada per Madaba, dove arriviamo dopo circa ½ ora. Parcheggiamo l’auto al centro visitatori e facciamo un giro per la città dei mosaici.
È molto carina, facile da girare.
Andiamo a vedere la Chiesa di San Giorgio, al cui interno è presente un enorme mosaico che rappresenta la più antica cartina esistente della Palestina.
Continuiamo a girovagare per le vie. Davanti a un panificio (il forno è alimentato a gas), mentre siamo fermi ad ammirare il pane appena sformato, una signora esce con delle pizze ricoperte di olio e sesamo. Si ferma e insiste affinché ne assaggiamo un pezzo. È calda e buonissima. Ci dice “Buon Natale” e con un sorriso ci lascia.
Qui a Madaba infatti sono per 1/3 cristiani e per 2/3 musulmani. È strano vedere chiese e moschee insieme, suore e donne con lo chador nella stessa via.
Finito di fare il giro torniamo in macchina e prendiamo per il Monte Nebo. Arrivati, parcheggiamo la macchina e saliamo al monte (neanche 500 m di strada) dove ci sono alcuni mosaici e una chiesa in restauro. Da quassù Mosè ha visto per la prima volta la terra promessa. La vista spazia dalla Giordania alla Palestina, a Israele…campi e monti aridi.
Dopo una discesa fra panorami mozzafiato (montagne e deserto) e tende beduine arriviamo al Mar Morto.
Al primo incrocio prendiamo una strada contromano proprio davanti alla polizia. Giriamo e i poliziotti del check-point ci fanno passare senza problemi ridendo. Cerchiamo un posto dove fare il bagno. Trovami degli stabilimenti, uno più bello, un altro un po’ meno ma costa anche meno.
Entriamo e paghiamo 10 JD a testa. Il bagno più costoso che abbiamo mai fatto…. L’acqua è freddina ma non troppo. Prima va Ale (come al solito apripista) e poi io, accompagnata dall’asciugamano fino in acqua. Si galleggia sul serio!!! L’acqua è salatissima, 2 minuti di fuoco negli occhi. Una volta asciutti, il sale ci rimane addosso come se ci fossimo immersi in una salina…e l’asciugamano rimane in piedi da solo per quanto è rigido…Fortuna le docce…
Ripartiamo dopo 1 ora. Passiamo da Karak e andiamo a fare una foto al castello. Poi ci fermiamo per fare un pranzo-cena che si rivela la più grossa fregatura del viaggio: 11 euro per 2 kebab cattivi. Inizia a fare buio.
Riprendiamo la strada e viaggiamo di notte. Fra cartelli in arabo, deviazioni e strade sbagliate arriviamo a Wadi-Musa dopo altre 2 ore, sono ormai le 20.
Andiamo in hotel, al Peace Way hotel, ci sistemiamo un attimo, doccia e poi riusciamo per andare a fare una birra al Cave bar, un bar allestito all’interno di una tomba nabatea proprio fuori dall’ingresso per Petra.
Dopo un po’ torniamo all’hotel. Prima però ci fermiamo a fare bancomat e a comprare un pacco di biscotti e una bottiglia d’acqua.
Lunedì 27/12/2010
Ci svegliamo alle 7. Facciamo colazione con pane e marmellata e frittata. Alle 8 siamo davanti alla biglietteria di Petra e con nostra grande sorpresa scopriamo che l’ingresso al sito costa più del doppio di quello che sapevamo.
Paghiamo la bellezza di 50 JD a testa (50 euro) e entriamo.
Prima di arrivare all’ingresso del siq si devono percorrere circa 800 m. Il siq è maestoso e bello: un canyon lungo 1,2 km e alto fino a 200 m. La spaccatura non è dovuta alo scorrere di un fiume in passato ma è di origine tettonica. Alla fine del siq si scorge il cosiddetto Tesoro, uno degli edifici più famosi e fotografati di Petra.
Continuiamo a camminare e, prima di arrivare a Petra centro, prendiamo una deviazione per l’altare del sacrificio, così come proposto dalla Lonely Planet.
Saliamo parecchio fino ad arrivare prima a 2 obelischi e poco dopo all’altare. La vista è spettacolare. Ci fermiamo un attimo per uno spuntino a base di biscotti e poi ripartiamo in direzione di Petra centro, non facendo la stessa strada dell’andata.
Passiamo la fontana del leone e arriviamo in un punto dove la roccia sembra essere stata appena dipinta con sfumature rosse, rosa, bianche e viola.
Proseguiamo e arriviamo a un bivio. Scegliamo di prendere per Al Zarat.
Scendiamo e ci incamminiamo per la strada che conduce al monastero. Si rivela molto lunga e piuttosto faticosa, soprattutto perché in salita. Arrivati ci accoglie una porta ancora più grossa di quella del tesoro. È maestosa. Saliamo ancora fino ad arrivare ad un punto panoramico.
Scendiamo e sono ormai le 14:30. Diamo un’occhiata a Petra centro e arriviamo alle tombe reali. Imponenti e colorate. Ci fermiamo 10 min per riposarci un po’.
Arriviamo infine al teatro e dopo poco siamo di nuovo di fronte al tesoro.
Tra tutto siamo fuori del sito alle 16:15-30, giusti in tempo perché alle 16:30 tramonta il sole e alle 17 circa fa buio e anche freddo.
Ci fermiamo a mangiare e optiamo per il menù a buffet. Ci sono diverse cose da scegliere: antipastini con verdure e salve varie (fra cui l’humus), zuppa, riso, pollo,…alla fine anche frutta e dolcetti giordani (abbastanza buoni anche se molto dolci.)
Torniamo in hotel dove prenotiamo l’hotel per Aqaba.
Martedì 28/12/2010
Sveglia alle 6:30, colazione e partenza per Piccola Petra. La strada è bellissima con vista aerea su Petra. Camminiamo per Piccola Petra per una visita veloce. Arriviamo fino al canyon con la scalinata finale. Molto suggestiva e soprattutto è gratis!!!
Subito dopo partiamo per Wadi Rum. Percorriamo la Strada dei Re che passa in altura attraverso il deserto con una vista stupenda. Abbiamo poca benzina. Dopo un’ora e mezza troviamo uno pseudo-benzinaio e ci fermiamo: il tipo ci travasa la benzina da una tanica.
Arriviamo all’entrata di Wadi Rum alle 11 (l’entrata costa circa 5 JD).
Decidiamo di fare il trekking nel deserto intorno ai 7 pilastri della saggezza. Partiamo da soli. Le impronte di serpente sulla sabbia sono numerose. Inizialmente sbagliamo strada e perdiamo circa 15 min. Proseguiamo e non riusciamo a trovare la via per “chiudere il cerchio” e la via per tornare al centro visite. Camminare sul deserto è molto faticoso ed è proprio strano, hai la sensazione (e anche la realtà) di essere completamente da solo, ci si perde nel silenzio.
Dopo aver sbagliato strada più volte, quando ormai avevamo perso le speranze e le forze, troviamo una sorta di traccia che scende tra le rocce. È il sentiero giusto e, dopo circa 3 ore dalla partenza, ritorniamo al centro visite.
Ripartiamo e in meno di un’ora giungiamo ad Aqaba. A fatica troviamo il rivenditore dove consegnare l’auto (Trifty). Facciamo un breve giro ad Aqaba e poi prendiamo un taxi per farci accompagnare all’hotel, il Beduin Garden Village, che si trova lungo la strada che costeggia il mare, proprio di fronte alla porzione di barriera corallina denominata “Japanese Coral Beach”.
Il posto è carino e la camera grande (da 5 persone ci tiene a sottolineare per due volte il tipo dell’hotel…). Ceniamo velocemente (non un granché): Elisa pollo e Ale pesce.
Laviamo un sacco di panni e stendiamo tutto di fuori.
Mercoledì 29/12/2010
Ci svegliamo alle 8.30, ci prepariamo e andiamo a fare colazione.
Appena usciamo dalla camera però ci accorgiamo che il tempo non è proprio dei migliori… Mangiamo (pane e marmellata, uova sode e caffè), poi ci vestiamo pesanti e andiamo a fare due passi in spiaggia. È freddo e il vento soffia forte.
Andiamo a chiedere info a due tipi che coraggiosamente uscivano dall’acqua dopo uno snorkeling e ci dicono che è bellissimo.
Torniamo in hotel, ci informiamo per noleggio di maschera, pinne e muta (che alla fine prendiamo nell’hotel affianco) e, accompagnati da un tipo che ci fa da guida, andiamo.
È un po’ freddo ma sott’acqua è una meraviglia.
Ora si capisce bene il motivo del nome che gli hanno dato. Tanti coralli e tantissimi pesci colratissimi, sembra di stare immersi in un grande acquario. Pesci scorpione, Pomacentridae (Amphiprion, Abudefduf, Crysiptera, …), Pesci pappagallo, Pomacanthidae e Chetodontidae.
Dopo un’ora piacevole, anche se ho sofferto un po’ il freddo, usciamo dall’acqua. Un vento gelido ci travolge.
Velocemente torniamo all’hotel dove abbiamo noleggiato l’attrezzatura. Non ho mai avuto così freddo…
Torniamo in hotel, facciamo una doccia calda e poi schiacciamo un pisolino.
Verso le 14:30 decidiamo di andare verso il centro con uno dei minibus che dovrebbe passare. Aspettiamo un po’ e alla fine prendiamo un taxi che si offre di accompagnarci alla stessa cifra dell’autobus.
Facciamo due passi lungo mare e poi in città. Ci fermiamo in un negozio a prendere un po’ di spezie e un signore ci attacca bottone. Ci accompagna dal panettiere, ci consiglia un ristorante dove mangiare pesce e ci invita a prendere un tè nel suo negozio.
Più tardi decidiamo di farci un aperitivo in un giardinetto lì vicino: 2 birre prese nel negozio di alcolici e qualche salatino. Poi iniziamo a vagare alla ricerca di un posto dove mangiare. Alla fine torniamo nel posto che ci ha suggerito il tipo e ci facciamo fare un pesce alla griglia (1 kg circa) accompagnato da patate (fritte…).
Paghiamo 15 JD (circa 15 euro) per il pesce.
Finito di cenare facciamo due passi e poi prendiamo un taxi che ci riaccompagna in hotel e ci accordiamo per farci venire a prendere domani e portarci al confine.
Giovedì 30/12/2010
Ci svegliamo alle 7:20, ci prepariamo e facciamo colazione con la roba da asporto che ci hanno preparato quelli dell’hotel.
Alle 8 il tassista ci viene a prendere, come concordato. Ci porta al confine tra Giordania e Israele. Alle 8:15 iniziamo le varie pratiche. Bisogna pagare 8 dinari a testa per l’uscita dalla Giordania (dato che non lo sapevamo, avevamo finito i soldi e così ci tocca cambiare qualche euro per arrivare alla cifra). Usciti dalla Giordania ci attendono ragazzi israeliani armati e iniziano i controlli. Prima il security control dove ci mettiamo in fila dietro a un gruppo di gente. Metal detector e raggi x per gli zaini.
Domande su nome, cognome e nazionalità. Poi compiliamo il foglio per evitare di farci timbrare direttamente il passaporto e facciamo la fila per il timbro. Infine passiamo alla dogana dove tutto avviene velocemente e senza troppi problemi. Ad Alessandro fanno qualche domanda sui visti egiziani e tunisini presenti sul suo passaporto.
Tra tutto impieghiamo 1h e ¼. Cambiamo 50 euro in shekel (NIS). Siamo ad Eilat. Prendiamo subito un taxi e ci facciamo accompagnare alla stazione degli autobus. Sono le 9:45. Con grande delusione vediamo che non ci sono più posti per gli autobus delle 10 e delle 14 e sono rimasti gli ultimi posti per quello delle 17. Il tipo della biglietteria ci dice di provare a parlare con l’autista del pullman che sta per partire. Ci sono alche altri ragazzi nella nostra stessa situazione. Alle fine l’autista ci da l’ok e riusciamo a salire. Ci sono ancora dei posti a sedere. Per la strada sale altra gente che aveva già acquistato i biglietti e Ale è costretto a stare per un po’ seduto a terra. Dopo un paio d’ore ci fermiamo per una sosta di 20 min. Costeggiamo il Mar Morto. Alle 14:30 circa arriviamo all’ingresso d Gerusalemme dove ci attendono i primi controlli. Un militare israeliano (avrà più o meno 20 anni) sale sul pullman e controlla il passaporto di alcuni passeggeri. A noi non ci calcola. Verso le 14:45 arriviamo alla stazione degli autobus di Gerusalemme. è molto caotica e bisogna passare i controlli di sicurezza anche qui. Andiamo a chiedere info sull’autobus per Tiberias (ci stampano gli orari) e poi per quello che dobbiamo prendere per arrivare a Damascus Gate, la porta di Gerusalemme più vicina al nostro hotel.
Prendiamo l’autobus n. 6 (6,2 shekel) e dopo una ventina di minuti scendiamo. Damascus gate è una delle entrate nella città vecchia ed è molto caotica, piena di ambulanti e gente intenta a comprare, per lo più musulmani. Arriviamo al nostro ostello, Hebron Youth Hostel (200 NIS a notte). La camera è praticamente una sorta di bungalow umidissimo e il bagno è praticamente in camera. Dopo aver appoggiato lo zaino, usciamo a fare un giro.
Dopo pochi passi ci imbattiamo senza volerlo nella Basilica del Santo Sepolcro. Entriamo e percorriamo alcune delle ultime tappe della via crucis, anche se non riusciamo a entrare nel santo sepolcro perché c’è una lunga fila di turisti che attende.
Usciamo e andiamo a fare la cosiddetta passeggiata sui tetti da dove si gode di una splendida vista sulla città vecchia. Torniamo in hotel, ci vestiamo un po’ e usciamo di nuovo.
Questa volta ci dirigiamo verso New gate e da qui prendiamo per il centro della città. Passando vediamo un bel ristorantino molto particolare, che poi ci accorgiamo essere Hamarakia, uno dei ristoranti consigliati dalla Lonely. Ordiniamo una zuppa a testa (qui fanno praticamente solo questo) e una bottiglia di vino rosso. Io prendo una zuppa di patate, carote e zucchine, mentre Ale una con fagioli. Il tutto è accompagnato da pane bianco a fette e da una salsa tipo pesto. 2 ragazze si siedono vicino a noi e poco dopo ci accorgiamo che sono italiane e iniziamo a fare 2 parole con loro. Una lavora qui (più precisamente a Hebron) da 2 anni e ½ per un progetto, mentre l’altra è qui in vacanza ma sogna di venirci a vivere.
Parliamo un po’ poi verso le 21:30 chiediamo il conto (96 shekel) e ci salutiamo.
Torniamo in hotel passando per la porta di Jaffa.
Venerdì 31/12/2010
Ci svegliamo presto e usciamo.
Alle 8-8:15 le vie della città vecchia sono praticamente deserte. Andiamo verso il monte del tempio dove si trova la moschea on la cupola d’oro ma ad un certo punto la strada è bloccata e non ci fanno passare. Ci ricordiamo così che è venerdì, giorno di festa per i musulmani. Così decidiamo di andare al Monte degli Ulivi, per la strada, quando siamo ancora dentro la città vecchia, ci fermiamo a prendere 2 paste al cioccolato /(tipo le nostre brioche) e 2 caffè. A me non piace molto, è tipo quello che avevamo bevuto ad Aqaba, e lo butto.
Ci incamminiamo a piedi.
Prima ci fermiamo alla Basilica delle nazioni, con il vicino orto dei Getsemani pieno di ulivi, alcuni dei quali più che centenari. Poi arriviamo alla chiesa del Dominus flevit. Saliamo ancora e passiamo un cimitero e le tombe dei profeti.
Alla fine arriviamo alla chiesa del Pater Noster dove ci sono circa 100 pannelli di mattonelle che riportano la preghiera del padre nostro in diverse lingue.
Arrivati in cima andiamo a visitare la Moschea dell’ascensione, mentre la chiesa dell’ascensione oggi è chiusa. Mentre torniamo indietro ci fermiamo un attimo a vedere la Tomba del giardino dove si dice che Maria sia stata sepolta dai discepoli. Decidiamo di andare a vedere il mercato di Mahane Yehcida e ci incamminiamo facendo il giro esterno delle mura. Facciamo parecchia strada. Piove.
Ad un certo punto ci accorgiamo che ancora manca parecchia strada e decidiamo di prendere un taxi (30 NIS). Il mercato si rivela molto bello. C’è qualsiasi cosa da mangiare. È molto colorato e oggi, alla vigilia dello shabbat, ci sono tutti gli ebrei che fanno spesa per il giorno di festa.
Facciamo un giro e poi ci fermiamo a mangiare in un posto dove fanno i kubah, delle palle di pasta ripiene di carne condite con sugo al pomodoro con carote, zucchine e patate. Buono.
Poi mi prendo un succo di melograno in una bancarella. Buono anche questo.
Dopo un po’ decidiamo di rincamminarci verso la città vecchia. Arrivati facciamo un giro per il quartiere ebreo e poi ci avviciniamo al Muro del pianto. Piove ed è parecchio freddo. Andiamo a scaldarci un po’ dentro un locale dove prendiamo un tè. Verso le 16:30 (è ormai il tramonto) ci riavviciniamo verso il muro Per entrare bisogna passare metal detector. Fiumi di gente, per lo più ebrei, si riversano qui per pregare. Il venerdì alle 14 i negozi ebrei chiudono, e loro vanno a pregare per l’inizio dello shabbat. Gruppi di ragazzi si avvicinano e si fermano in cerchio a cantare. I cassidi vestiti di nero pregano oscillando avanti e indietro sui talloni e muovendo la testa a scatti. Rimaniamo a guardare per un po’, poi torniamo in hotel.
Ci facciamo un pisolino fin verso le 20:45 e poi usciamo. Piove. Andiamo verso il centro e decidiamo di fermarci a mangiare in un pub. Prendiamo un hamburger a testa con patatine e 1 birra. Finito ci prendiamo un dolce al cioccolato (dolcissimo) e aspettiamo un po’.
Verso le 23:40 paghiamo e usciamo ma diluvia alla grande. Velocemente ci incamminiamo verso le mura. La ½ notte arriva che siamo praticamente davanti a New gate.
AUGURI DI BUON ANNO!!!
Torniamo in hotel.
Sabato 01/01/2011
Ci svegliamo verso le 8:30, ci prepariamo ed usciamo. Ci dirigiamo alla stazione degli autobus Araba che si trova vicino a Damascus gate. Da qui prendiamo l’autobus n. 21 per Betlemme. Dopo circa ½ h arriviamo. Questo autobus, rispetto all’altro che porta sempre a Betlemme (n. 124) non passa per il posto di controllo principale e per questo motivo non tutti lo possono prendere. Ci possono salire i turisti oppure persone con documento di identità di Gerusalemme. Gli altri devono passare tutti per il posto di controllo.
Arrivati, risaliamo a piedi fino alla piazza principale, Manger square, e andiamo a visitare la basilica della Natività, luogo dove si pensa sia nato Gesù. Si entra attraverso la piccolo porta dell’umiltà. In fondo alla navata si scende alla grotta della natività. Ci intrufoliamo in mezzo alla fila di persone provenienti da viaggi organizzati, ma un po’ dobbiamo aspettare comunque. Dopo aver visto la grotta andiamo a visitare la Cappella della grotta del latte, dove si dice che a Maria mentre allattava Gesù le sia caduta una goccia di latte su una pietra che è diventata bianca.
Facciamo un giro per i vicoli e, mentre percorriamo la strada per tornare alla fermata dell’autobus, ci fermiamo a mangiare in uno di quei posti che piacciono a noi, dove vanno i locali. Prendiamo un piatto con patate, pomodori e koffa (carne tritata e cotta a mo’ di polpette), anche se nella guida c’è scritto che sono spiedini. Buono anche se poi l’agnello mi rimane sullo stomaco fino a sera.
È ormai l’1 e torniamo a prendere l’autobus che fortunatamente sta per partire. Questa volta uscendo da Betlemme passiamo vicino al “famoso” muro innalzato dagli israeliani, e arriviamo al posto di controllo. Qui ci fanno scendere, mettere in fila e ci controllano i documenti. Un ragazzo viene fatto tornare indietro, a piedi…
Perdiamo più o meno 15 minuti.
Tornati a Gerusalemme decidiamo di andare a fare il giro lungo i bastioni (16 NIS a testa). Il giro parte dalla porta di Jaffa e si snoda verso sud fino alla porta del letame e verso nord fino alla porta dei leoni. Non è possibile fare il giro completo perché un tratto (quello vicino al monte del tempio) è chiudo per motivi di sicurezza. Il giro è molto carino e si rivela più lungo del previsto.
Tra tutto finiamo alle 16:45-17. Facciamo un salto in un internet point trovato per la strada e prenotiamo l’hotel per Tiberiade e per Tel Aviv. Poi torniamo in hotel. Riusciamo verso le 19:30 e andiamo a mangiare una zuppa al locale della prima sera (a Gerusalemme non c’è una vasta scelta di i ristoranti economici).
Finito di mangiare torniamo in hotel.
Domenica 02/01/2011
Andiamo a fare colazione con una brioche alle mele e poi ci dirigiamo verso il monte del tempio. C’è una lunga fila per entrare. Il posto è bello ma non è che c’è granché. Finalmente esce un po’ di sole ed è un po’ più caldo. Proviamo ad andare a vedere il santo sepolcro ma la fila è troppo lunga…
Decidiamo così di disdire la notte in hotel e andiamo a prendere l’autobus per Tiberiade. A fatica troviamo la fermata dell’autobus per la stazione centrale. Arrivati, ci compriamo qualcosa per pranzo e facciamo i biglietti. Riusciamo a prendere l’autobus delle 13:30. Più della metà della gente è militari, ragazzi e ragazze molto piccoli. Siamo stanchi e dormiamo per gran parte del viaggio. Alle 16 circa, dopo 2h30, arriviamo. Troviamo l’ostello (Galil hostel). La stanza non è niente di particolare ma accettabile. Abbiamo anche il bagno in camera anche se avevamo prenotato una stanza con bagno in comune. Usciamo subito e andiamo all’ufficio dell’autonoleggio AVIS ma sta chiudendo. Facciamo un giro e andiamo al supermercato a comprare qualcosa per cena (nell’hotel, infatti, c’è anche una piccola cucina a disposizione): salame, tacchino, wurstel, pane e birra. Compriamo anche qualche brioche per la colazione di domani e 1 yogurt in una panetteria molto invitante.
Facciamo 2 passi lungo il lago e torniamo in hotel. Ci prepariamo da mangiare e ci guardiamo un film in camera.
Lunedì 03/01/2011
Dopo colazione andiamo ad affittare 2 bici e iniziamo il giro del lago. Prendiamo in senso orario. La strada purtroppo non passa sempre vicino al lago ma siamo costretti ad andare per la strada.
Dopo circa 14 km arriviamo al Santuario della moltiplicazione dei pani e dei pesci e la chiesa della beatitudine. Lì vicino, in riva al mare, si trova anche il santuario del primato di San Pietro. Proseguiamo poi per altri 2 km e arriviamo a Cafarnao, uno dei luoghi di residenza di Gesù. Torniamo indietro e passiamo all’AVIS a prenotare la macchina per domani.
Poi ci fermiamo nella panetteria di ieri e ci mangiamo una pizzetta e dei salatini. Riportiamo le bici e poi riusciamo x fare la spesa per cena.
Prendiamo zuppa di noodles pronta. Tornati in hotel rivediamo una ragazza incontrata nell’autobus da Eilat a Gerusalemme. Parliamo un po’ con lei mentre ci prepariamo la cena. Ci racconta della sua visita a Ramallah e ci suggerisce di andare a vedere uno spettacolo con fontane e video che si terrà alle 20 vicino al lago.
Mangiamo velocemente e poi ci accompagna a vedere lo spettacolo. Carino anche se i video sono un po’ patriottici. Torniamo in hotel.
Martedì 04/01/2011
Ci svegliamo alle 7:45 e alle 8:30 andiamo a prendere la macchina. Alla fine ci danno una Chrysler Aevo per circa 30 euro/giorno con limite di 200 km/giorno. Partiamo alla volta di Tsfat (che nella cartina e nei cartelli è chiamata Zefat). Dopo una ½ h arriviamo. Parcheggiamo e andiamo sulla cittadella (niente di che) e poi in centro.
Visitiamo il quartiere ebraico e una sinagoga dove un signore ci spiega un po’ Il paese è piccolo, pieno di negozi di quadri e opere d’arte e piuttosto carino. Arriviamo infine al quartiere degli artisti. Verso le 11:30-45 torniamo alla macchina e ci dirigiamo verso Akko. Per strada piove parecchio. Dopo neanche 1h arriviamo. Cerchiamo l’ostello, Akko Sand Hostel, prenotato ieri sera: molto carino. Andiamo subito a fare un giro verso il porto e poi per il suq. Decidiamo di andare a visitare il tunnel dei crociati e a seguire la città sotterranea, che si rivela molto bella.
Torniamo alla macchina di fretta (con l’arrivo della notte i vicoli stretti di Akko si popolano di gente losca). Ci sistemiamo in hotel (le lenzuola sono come al solito corte e l’acqua fredda) e alle 19 usciamo per cena. La città è quasi deserta.
Mangiamo cibo a base di agnello piuttosto pesante e poi torniamo a dormire.
Mercoledì 05/01/2011
Ci svegliamo, facciamo colazione veloce in hotel dove conosciamo 2 italiani di Firenze e ci dirigiamo verso Nazareth per una visita piuttosto veloce. Vediamo la Basilica dell’Annunciazione e il pozzo di Maria, poi pranziamo con Pita Swarma (non kebab) e ripartiamo verso Cesarea, dove arriviamo verso le 15.
Cesarea è una città romana sul mare. Le rovine sono belle (bagni, teatro, ippodromo, acquedotto e mosaici) e rese ancora più belle dal fatto di essere sul mare.
Verso le 17 ripartiamo verso Tel Aviv. Trovare l’ufficio AVIS dove riconsegnare l’auto si rivela un’avventura perché, come scopriamo poi, si trova dentro un hotel e alle 17:30 è già tutto chiuso.
Lasciamo l’auto dentro un maxi-parcheggio e a piedi arriviamo all’ostello prenotato (Sky hostel), situato a circa 1 km di distanza.
L’ostello è senza grosse pretese ma pulito e comodo.
La sera usciamo e andiamo a mangiare sushi in un sushi bar (Kurosawa). Dopo andiamo a dormire.
Giovedì 06/01/2011
Ci svegliamo alle 6:45 e andiamo a fare colazione (compresa nel prezzo della camera) al Momo’s hostel. Andiamo a consegnare le chiavi dell’auto e facciamo una passeggiata lungo mare verso Jaffa.
La città, con il suo porto, è molto carina e la giriamo qua e là fino al caratteristico e allegro mercato delle pulci. Ci compriamo una pizzetta con uovo e funghi e un calzone nella panetteria scritta sulla guida. Tutto buono.
Dopo un’oretta torniamo verso il centro, sempre a piedi. Facciamo prima la parte a sud. Camminiamo parecchio. poi ci fermiamo in una panchina lungo un viale a riposarci un po’ e mangiamo il calzone.
Proseguiamo e facciamo un giro per il mercato Carmel e nel vicino quartiere yemenita, piccoli vicoletti.
Prendiamo poi per King George Stree e alla fine arriviamo alla piazza principale, dove c’è una fontana che da quello che dice la guida dovrebbe spruzzare acqua e fiamme a intervalli irregolari ma noi non vediamo granché. Ci fermiamo ancora su una panchina per prendere un po’ di sole che ha appena fatto capolino.
Proseguiamo poi verso il lungo mare. È veramente piacevole e di tanto in tanto ci sono delle piazzole con attrezzi per fare ginnastica, delle vere e proprie palestre all’aperto e libere.
Finito il giro torniamo in hotel. Ale guarda la mail, io mi cambio i vestiti. Alle 16 ci passa a prendere il taxi per l’aeroporto. Arriviamo alle 16:30. Ci mettiamo subito in coda per un controllo pre check-in dei bagagli. Fanno domande e aprire completamente valigie o zaini. A noi ci fanno qualche domanda a Ale chiedono di Dubai vedendo la targhetta della Emirates sullo zaino) e poi, quando ci diciamo che abbiamo solo bagagli a mano, ci fanno andare direttamente al check-in evitando il primo controllo dei bagagli, che è solo per quelli da imbarcare.
I successivi controlli si rivelano piuttosto controlli poi, mentre aspettiamo al gate, una tipa del ministero del turismo bracca Ale e gli fa una serie di domande sul nostro soggiorno in Israele.
Alle 19 ci imbarchiamo. L’aereo parte alle 19:50 e in volo ci offrono solo un pasto freddo: insalata (senza olio per condire) o panino. Dopo 3h20 arriviamo a Roma, sono le 22:30.